MAL DI TESTA PSICOSOMATICO (a cura di: Dott. Diego Dal Sacco)

QUANDO IL MAL DI TESTA E' CAUSATO O PEGGIORATO DALLE EMOZIONI

quando il mal di testa è causato peggiorato dalle emozioniL’emicrania e la cefalea possono a volte essere di tipo psicosomatico, ovvero causate o peggiorate da fattori emotivi inconsci. La collaborazione con il neurologo è però fondamentale per escludere le cause organiche responsabili di questa patologia, a volte davvero invalidante per chi ne soffre.

Talvolta il dolore nella regione facciale e della testa è causato da patologie di pertinenza otorinolaringoiatrica come le sinusiti o a problemi della vista per cui può essere importante anche effettuare una consulenza dall’oculista e dall’otorinolaringoiatra. Quando il neurologo, l’otorinolaringoiatra e l’oculista escludono problematiche organiche o se la patologia ha una base organica ma viene peggiorata da fattori emotivi, si possono valutare gli aspetti psicosomatici, se il paziente ne sente il bisogno.

A volte la sintomatologia è legata ad un’attivazione del sistema nervoso ortosimpatico che agisce vasocostringendo, aumentando la pressione e contraendo la muscolatura: questo tipo di reazione si verifica di solito quando una persona si prepara per reagire ad uno stimolo minaccioso; tali reazioni vengono definite di fight or flight, cioè di lotta o fuga e rappresentano delle reazioni basali, automatiche, fondamentali per la sopravvivenza.

A volte però una persona vive alcune situazioni in cui si trova come minacciose e attiva inconsciamente, senza rendersene conto, questo tipo di reazioni nervose in modo prolungato e controproducente. Franz Alexander descrisse molto bene questo fenomeno e definì questo tipo di manifestazioni come nevrosi vegetative (1).

L’attivazione dell’ortosimpatico e la comparsa di episodi acuti di stress, determinano anche la produzione di sostanze chimiche come IL alfa, beta, 6 e TNF ALFA capaci di promuovere alla lunga uno stato infiammatorio, con sbilanciamento verso un tipo di cellule del sistema immunitario chiamate Th1, che insieme all’aumentata produzione di sostanza P, peggiorano il dolore (2). Quando lo stress continua, viene modificata la produzione di citochine e la loro interferenza nel sistema immunitario predispone allo sviluppo di malattie autoimmuni per sbilanciamento verso le cellule Th2 (3).

A volte il mal di testa ha anche un significato simbolico: può essere un modo di identificarsi con un parente o una persona cara che ne ha sofferto in passato, oppure un modo per avvertire i propri limiti corporei ed identitari (perchè tendendosi la testa con le mani, come spesso accade quando il dolore è insopportabile, si percepiscono meglio i propri confini corporei); altre volte il dolore nella regione del volto e della testa è causato da una tensione emotiva non espressa adeguatamente e che preme per venir fuori (come una pentola a pressione che sta sul punto di scoppiare).

Altre volte ammalarsi è un modo per avvicinarsi all’altro e per chiedere aiuto con una modalità simile a quando un bambino chiede aiuto al genitore, affidandosi ad una figura competente in grado di prendersi cura di noi durante la sofferenza (4).

Alcuni autori ritengono inoltre che ammalarsi è un modo simbolico per espiare masochisticamente delle colpe perchè a volte una parte di noi, il Super-Io, in particolare la coscienza morale, ci impone di soffrire perchè ce lo meritiamo; questo in parte potrebbe spiegare perchè a volte si riscontrano tante resistenze al cambiamento in chi soffre di malattie psicosomatiche (5).

Un altro fattore importante da prendere in considerazione nelle malattie psicosomatiche è che più le tensioni emotive vengono scaricate nel corpo, più la mente si sente libera e sgombra dai pensieri, per cui paradossalmente il momento in cui somatizziamo di più è quello in cui ci sentiamo meno stressati (6).

La letteratura odierna dimostra che un approccio multidisciplinare che comprende anche l’eventuale analisi e trattamento dei fattori emotivi in grado di scatenare o peggiorare la sintomatologia rappresenta il miglior modo di affrontare il problema (7,8,9,10).

BIBLIOGRAFIA

  1. Alexander F. (1950) Psychosomatic Medicine. New York: Norton. Tr.it. Medicina psicosomatica. Firenze, Marzocco 1951.
  2. Yang L, Zhao Y, Wang Y, Liu L, Zhang X, Li B, Cui R. The Effects of Psychological Stress on Depression. Curr Neuropharmacol. 2015;13(4):494-504.
  3. Peters EM. Stressed skin? A molecular psychosomatic update on stress-causes and effects in dermatologic diseases. J Dtsch Dermatol Ges. 2016 Mar;14(3):233-52.
  4. Chiozza L. (1986) Perchè ci ammaliamo? Roma, Borla 1989.
  5. Groddeck G. (1961) Il libro dell’Es. Lettere di psicoanalisi a un’amica. Milano, Adelphi edizioni s.p.a. 1966.
  6. Deutsch F. (1959) Il “misterioso salto” dalla mente al corpo. Firenze, G. Martinelli Editore 1975.
  7. Guidetti V, Cerutti R, Faedda N, Natalucci G. Migraine in childhood: an organic, biobehavioral, or psychosomatic disorder? Neurol Sci. 2019 May;40(Suppl 1):93-98.
  8. Schubbe O.Treatment of Psychosomatic Disorders – Psychotherapy with Eye-Movement Desensitization and Reprocessing. Ther Umsch. 2019;76(5):247-251.
  9. Graef JE, Rief W, Nestoriuc Y, Weise C. The More Vivid the Imagination the Better: The Role of the Vividness of Imagination in Vasoconstriction Training and Vasodilatation Training. Appl Psychophysiol Biofeedback. 2017 Dec;42(4):283-298.
  10. Hashizume M. Psychosomatic approach for chronic headache. Rinsho Shinkeigaku. 2012;52(11):866-8.

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