Praticamente tutti conoscono l’ipnosi, ma in pochi sanno spiegare di cosa si tratta; si tratta di uno stato modificato della mente (molti parlano invece di stato alterato) in cui è possibile ottenere, tramite esercizi di immaginazione o suggestione, dei cambiamenti nelle proprie modalità comportamentali o sul modo di “scaricare” sul corpo la tensione e le emozioni che la persona non è in grado di elaborare e pensare. Questo particolare stato mentale è in realtà una condizione della mente fisiologica, se di breve durata, che a volte è in grado di dissociarsi per permettere all’individuo di fare ad esempio più cose in contemporanea senza neanche farci caso; quando siamo al cinema e vediamo un film, non ci accorgiamo delle teste delle persone che ci stanno davanti perché siamo dissociati; pensiamo a quando una persona guida la macchina, accelera, frena, mette le frecce ed utilizza il cambio, il tutto mentre ascolta la musica, canta e pensa a quello che dovrà fare il giorno dopo al lavoro e che senza dover studiare il percorso si ritrova a casa: la condizione mentale che ha permesso di fare tutte queste cose senza neanche pensarci, è una forma di dissociazione; oppure pensiamo a quando i bambini guardano la televisione e sono talmente assorti da non riuscire a sentire i genitori che li chiamano: anche quella è una forma di dissociazione; in pratica l’ipnosi è uno stato mentale modificato grazie al quale la persona diventa più abile, più capace di fare delle cose (più capace di fare sport, di concentrarsi, di resistere a degli impulsi corporei): è una forma di dissociazione per concentrazione.
Quando gli episodi di dissociazione sono di durata maggiore possono invece essere legati a traumi pregressi e rientrare in veri e propri quadri psicopatologici.
Esistono molte forme di ipnosi e molti modi di indurla; parlo di indurla perché in realtà l’ipnotista “non ipnotizza”, ma aiuta e guida il paziente ad entrare in questo stato mentale modificato che è fisiologico, ma a cui non è capace di accedere di propria spontanea volontà: in pratica aiuta il paziente ad utilizzare la propria autoipnosi. Contrariamente a quello che si sente dire, non è possibile ipnotizzare una persona contro il proprio volere, proprio perché si tratta di uno stato mentale fisiologico, un’autoipnosi; non è neanche possibile ipnotizzare una persona ed indurla a fare qualcosa contro il proprio volere.
Si può indurre invece una persona a fare qualcosa che di solito non riesce a fare, ma che vorrebbe fare; ad esempio si può indurre l’ipnosi in una persona che vuole essere ipnotizzata, ma che non riesce a farlo per la paura di perdere il controllo (anche se nella pratica è meglio non farlo perché se una persona non vuole perdere il controllo ha delle sue motivazioni inconsce che è bene rispettare); comunque nella realtà in ipnosi non si perde il controllo, non si dorme: si è in uno stato di attenzione e concentrazione maggiore, in cui la persona riesce a sentire meglio quello che il terapeuta gli sta dicendo e fa meno attenzione ai rumori esterni, ma non si perde mai la conoscenza, si è sempre vigili, anche se un piccola percentuale di pazienti fatica a ricordare ciò che accade durante la seduta. Se ad esempio il terapeuta smette di parlare o di interagire, dopo un po’ alla persona viene da aprire gli occhi e vedere cosa succede. Solitamente in ipnosi le persone tengono gli occhi chiusi per cui sembrano dormire, ma sono sempre vigili e possono parlare e muoversi.
Una delle paure maggiori delle persone che si interessano all’ipnosi, è quella di non riuscire a riaprire gli occhi alla fine della seduta (solitamente anche sapendo che non si dorme, temono di “non svegliarsi più” a fine seduta); tutto ciò non può accadere sempre per il fatto che l’ipnosi è una condizione mentale fisiologica, non una narcosi indotta da farmaci o sostanze stupefacenti; raramente può capitare che una persona stia così bene in ipnosi che non apra gli occhi quando lo dice il terapeuta e che li tenga chiusi in silenzio anche per parecchi minuti, fino a quando lo decide lui, per godersi maggiormente l’esperienza.
Durante la seduta di ipnosi l’ipnotista può dare un “ancoraggio” al paziente, ovvero può insegnargli un gesto o una parola, che poi lui userà in futuro per indursi l’autoipnosi ogni volta che lo desidera. Solitamente però il cambiamento avviene tramite una sorta di aggiramento delle resistenze psicologiche, non di una loro elaborazione completa, per cui l’ipnosi è molto utile per risolvere o attenuare problemi che la persona vive nel qui ed ora, nel presente, ma non porta ad una modifica strutturale profonda della personalità, per cui è solitamente meno usata come psicoterapia (anche se ci sono psicoterapeuti esperti nell’uso dell’ipnosi come forma di psicoterapia); normalmente è considerata come una tecnica utile per superare dei momenti acuti, difficili, per combattere dei sintomi fastidiosi, anche durante un normale percorso di psicoterapia.
Ma come funziona in definitiva l’ipnosi? Non è nulla di magico: il suo funzionamento si basa sulla suggestione, un po’ come l’effetto placebo dei farmaci; anche se può sembrare strano persino i farmaci salvavita come i cortisonici, i farmaci per l’asma, quelli per il cuore e addirittura i farmaci usati in chemioterapia vengono studiati e sperimentati paragonando il loro effetto rispetto ad un placebo; incredibilmente anche il placebo è in grado di dare benessere ad una percentuale a volte anche alta di persone, perché il sistema nervoso, in risposta all’aiuto offerto dal medico, promuove l’attivazione di numerose risposte vegetative e produce endorfine.
E’ bene non sottoporsi al trattamento con l’ipnosi se si ha sofferto di schizofrenia, psicosi, gravi disturbi di personalità, o se si soffre di disturbi dissociativi perché si potrebbero avere delle reazioni molto più intense della media durante la procedura e pertanto il trattamento ipnotico di queste condizioni è da riservarsi a casi particolari, in ambienti protetti ospedalieri e non in uno studio privato.
Ecco un breve elenco di patologie e condizioni dermatologiche in cui l’ipnosi può essere di aiuto:
- ORTICARIA
- ALOPECIA
- VERRUCHE RECIDIVANTI
- IL PRURITO
- LA PSORIASI
- DERMATITE ATOPICA
- IPERIDROSI (sudorazione eccessiva delle mani)
Altre condizioni o problemi trattabili con l’ipnosi:
- L’ANSIA
- LA DIPENDENZA DA FUMO DI SIGARETTA
- L’OBESITA’
- L’INSONNIA
- PUO’ AIUTARE A TROVARE LA CONCENTRAZIONE NELLO SPORT E NELLO STUDIO
- LA DISFUZIONE ERETTILE (IMPOTENZA)
- DISPAREUNIA (RAPPORTI SESSUALI DOLOROSI)
- IL CONTROLLO DEL DOLORE (anche in previsione di interventi odontoiatrici)
- CEFALEE (mal di testa)